Cives: Percorsi per la felicità pubblica e personale  

L’indagine deriva dal percorso di Cives di Benevento che da dodici anni propone alla città e al territorio riflessioni e momenti di formazione intorno alla cittadinanza e al benessere collettivo con un focus specifico sulla felicità personale e soprattutto sulla felicità pubblica. L’idea di partenza è che la felicità sia strettamente correlata alla vita sociale e civile, per cui essa è possibile con e grazie agli altri. Il campione è costituito da 506 giovani di tre licei beneventani (Liceo Classico “P. Giannone”, Liceo Scientifico “G. Rummo”, Liceo Statale “G. Guacci”) con questionari distribuiti nel 2018. Il primo dato è quello relativo al livello di soddisfazione percepito nella propria vita nel complesso Emerge come gli studenti del Sannio esprimano livelli di soddisfazione leggermente inferiori alla media dei coetanei italiani e di un’area di raffronto come Piacenza (rispettivamente 7,2, 7,6 e 7,4 in una scala da 1 a 10), confermando comunque che la felicità soggettiva dei giovani sia relativamente più elevata degli adulti. Anche nei rapporti con gli amici, nella vita in famiglia e riguardo alla salute, il livello di soddisfazione dei giovani beneventani risulta di poco inferiore alla media italiana per la stessa età, mentre la valutazione della propria situazione economica evidenzia un risultato invertito e inatteso, forse spiegabile dalle migliori condizioni economiche delle famiglie dei ragazzi che frequentano i licei oggetto di indagine. Il dato invece particolarmente rilevante per una riflessione collettiva è quello sulla soddisfazione relativa al luogo dove si vive, città, paese o quartiere: solo il 9% dei giovani è “molto” contento di vivere a Benevento, segnalando da un lato la presenza di limiti e problemi territoriali (servizi, infrastrutture, opportunità…) dall’altro un potenziale scarso senso di appartenenza identitaria. La distribuzione della fiducia verso le istituzioni registrata nell’indagine locale riflette fedelmente quella ottenuta in diverse indagini nazionali: al primo posto gli scienziati (verso cui nutre “molto/abbastanza” fiducia l’85% dei giovani beneventani intervistati), al secondo posto i piccoli imprenditori e gli artigiani (79%), e all’ultimo posto i partiti e gli uomini politici (10%). Il secondo blocco di riferimento è costituito dalle istituzioni di controllo e sicurezza pubblica, i militari e le forze dell’ordine, che confermano le tensioni legate all’incertezza, ai pericoli della criminalità organizzata e alla loro percezione alimentate da anni di propaganda talvolta solo elettorale. A seguire le istituzioni di carattere internazionale come l’Organizzazione delle Nazioni Unite e le Ong, mentre l’Unione Europea perde consensi anche per la propensione sovranista di molte forze politiche. Gli insegnanti mantengono un buon livello di consenso, enfatizzando il ruolo fondamentale nei percorsi formativi della scuola, forse tra le poche agenzie educative che continuano a rappresentare punti di riferimento significativi per le nuove generazioni. Tutte le altre istituzioni ottengono scarse preferenze in particolare la Pubblica Amministrazione, i magistrati e la Chiesa. Tra le aree in forte deficit di fiducia emergono tutte le istituzioni politiche: oltre agli uomini politici, in fondo alla graduatoria, anche i partiti, i sindacalisti, i funzionari dello stato e il governo riscuotono scarsi riconoscimenti.

In conclusione tre osservazioni finali:

1.I giovani di Benevento credono negli stessi valori che prevalgono negli adulti e riflettono la stessa stanchezza verso la partecipazione politica con una preoccupante erosione del “capitale sociale” e della fiducia nelle istituzioni pubbliche.

2.La forte adesione alla libertà e alla pace rappresentano il capitale valoriale più profondo da cui possono ripartire percorsi di partecipazione sociale e civica e di discernimento collettivo.

3.La prioritaria richiesta di interventi di inclusione sociale testimonia che la “voglia di comunità” è ancora radicata nei giovani ed esige risposte collettive mature e condivise, sia dal mondo delle istituzioni che della Chiesa e delle agenzie educative.