Covid-19,  il bonus sanificazione vale anche per enti religiosi e Terzo settore

Anche gli enti religiosi civilmente  riconosciuti   e gli enti del  Terzo settore possono godere del credito d’imposta   pari  al  30%  delle  spese  sostenute   nei  mesi  di  giugno,   luglio  e  agosto  2021  per  la sanificazione degli  ambienti  e l’acquisto    di  strumenti  utilizzati nell’ambito   delle  proprie   attività, dispositivi  di protezione individuale  e di sicurezza, prodotti  detergenti  e disinfettanti e la somministrazione  di tamponi per il Covid-19. L’obiettivo  è quello di garantire la salute degli operatori e degli  utenti  di chiese,  oratori,  uffici  diocesani,  istituti  religiosi, scuole  paritarie,  case  di riposo, centri   medici,  associazioni   e  tutti   i   luoghi   dove   si  svolgono   le  attività   della   Chiesa   e  delle organizzazioni  non profit.Come  stabilito  con il decreto  legge n.  73/2021 (il cosiddetto  Sostegni  bis), il  limite  massimo   per  ogni  beneficiario   è  di  60.000   euro.  L’agevolazione  è  utilizzabile  nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta  in cui la spesa è stata sostenuta (quindi in quella da presentare nel 2022 e relativa  a quest’anno),  oppure in compensazione  tramite il modello F24 senza applicazione   dei  limiti  in materia  di utilizzo  dei  crediti.  In generale,  i  destinatari   sono  i   soggetti esercenti  attività  d’impresa,  arti e professioni,  gli enti non commerciali, le strutture  ricettive  extra- alberghiere  a carattere non imprenditoriale  in possesso  del prescritto  codice identificativo (ad esempio bed   and     precisamente,  sono ammissibili  al credito d’imposta  i  costi relativi  alle spese breakfast  e   case   vacanze,   come   si   legge   sulla   rivista    online   dell’Agenzia     delle entrate  FiscoOggi). Più sostenute  nei  mesi  di giugno, luglio  e  agosto  2021  per: –   la sanificazione gli ambienti  nei  quali  è esercitata  l’attività   lavorativa o istituzionale  e gli strumenti   utilizzati   nell’ambito  di tali attività;

–  la somministrazione di tamponi  a coloro  che prestano  la propria  opera  nell’ambito    delle  attività lavorative  e istituzionali;

–   l’acquisto    di  dispositivi di  protezione   individuale  quali  mascherine,  guanti,  visiere  e  occhiali protettivi, tute di protezione e calzari  conformi  alla normativa europea;

–  l’acquisto   di prodotti  detergenti  e disinfettanti;

–   l’acquisto    di   dispositivi    di     sicurezza   quali   termometri,    termoscanner,  tappeti   e  vaschette decontaminanti       e  igienizzanti   conformi   alla  normativa   europea,   comprese   le  eventuali   spese  di installazione;

–  l’acquisto    di  dispositivi   per  garantire  la  distanza  di  sicurezza   interpersonale  (come  barriere    e pannelli  protettivi),   incluse  le  eventuali  spese di installazione.