Saluto dell’arcivescovo mons. Felice Accrocca a Papa Francesco

Santità, la mia voce riassume quella della Chiesa beneventana, che esprime la propria gioia e La ringrazia per la Sua visita nella patria di san Pio da Pietrelcina. San Pio è un figlio di questa terra, ne ha respirato a pieni polmoni la cultura contadina: una cultura che va all’essenziale, basata sui fatti concreti più che sulle parole. A Lei, successore di Pietro, chiediamo di essere confermati nella fede (Lc 22,32); a Lei, vescovo della Chiesa di Roma, che nella carità presiede a tutte le altre Chiese, domandiamo di essere spronati nella sequela di Cristo.

La Chiesa beneventana – che per la sua storia conserva un legame speciale con la Chiesa Romana – vanta un glorioso passato, ma il presente non manca di porre nuovi problemi. La nostra terra soffre, a dispetto delle sue grandi potenzialità, che restano mortificate dalla grave debolezza delle infrastrutture: così i nostri giovani sono costretti a cercare lavoro altrove e nei nostri Comuni – come in tutte le aree interne del Paese – la popolazione diminuisce, mentre l’età media di coloro che restano s’innalza sempre più. Tutto ciò pone nuove urgenze alla vita pastorale.

La Sua visita è per noi motivo di speranza: ci aiuti a legger meglio il presente per camminare con speranza verso il futuro. Grazie, Santo Padre, per essere oggi tra noi.