Risposta del Ministero degli interni ai quesiti dei Vescovi italiani

Con nota del 29 giugno u.s., I vescovi  hanno rappresentato alcune nuove esigenze in ordine alla “urgenza di ritornare all’esercizio della prassi pastorale”, chiedendo chiarimenti in particolare su tre questioni.

Una prima richiesta ha interessato la riproposizione della “richiesta di superare il limite del numero di 200 partecipanti alle celebrazioni che si svolgono nelle chiese”, per gli “edifici religiosi di ampie dimensioni, dove il rispetto per il distanziamento personale — oltre che per tutte le altre misure di carattere sanitario — è comunque assicurato senza difficoltà”.

Un secondo quesito “concerne la possibilità per i familiari che già vivono quotidianamente tra le stesse pareti di casa” di “partecipare alle celebrazioni, evitando tra loro il criterio del distanziamento”.

Infine, è stata rappresentata “l’urgenza di tornare ad ammettere la figura dei cantori”, chiedendo eventualmente “a quali condizioni sia proponibile” questa ipotesi e con quali misure di precauzione.

A seguito della richiesta pervenuta dalla CEI, questo Dipartimento, con nota inviata nella stessa data del 29 giugno u.s., ha quindi sottoposto all’attenzione del CTS i quesiti sopra citati.

Nelle riunioni del 16 e 20 luglio, il Comitato ha preso in esame la prima delle questioni proposte e questo Ufficio ha provveduto a comunicarne gli esiti all’E.V. con nota prot. 7688 del 22 luglio u.s.

Circa gli altri due quesiti posti, il CTS ha preso in esame le relative problematiche nella riunione del 10 agosto 2020.