Si è svolta presso la sala Lazzati del Centro di Cultura “Raffaele Calabria” la prima sessione della Giuria Popolare sulle politiche del lavoro, realizzata in collaborazione con la Cisl IrpiniaSannio e prevista nel programma della decima edizione di Cives – Laboratorio di formazione al bene comune. Hanno relazionato: Antonio Compare Segretario organizzativo della Cisl IrpiniaSannio e l’Assessore regionale al lavoro Sonia Palmeri.
I lavori sono stati introdotti da Ettore Rossi direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento che ha spiegato il funzionamento della Giuria Popolare: “Abbiamo formato quello che nel gerco della democrazia deliberativa è un minipublic o microcosmo della cittadinanza in cui sono protagonisti un numero limitato di cittadini, selezionati attraverso procedure di campionatura casuale e stratificata effettuato dall’ufficio Statistica del comune capoluogo. Il primo ringraziamento va,quindi, ai cittadini che hanno scelto di partecipare per valutare quella che in questo momento è senza dubbio la politica pubblica più dibattuta e controversa, per formulare dei giudizi ed offrire dei suggerimenti”.
Antonio Compare della Cisl ha illustrato le luci e le ombre delle principali misure attive per il lavoro. A proposito di Garanzia Giovani ha affermato: “Non penso si debba definire del tutto negativo il progetto, ma dobbiamo partire dalle criticità e difficoltà per dare un futuro serio ad una misura che può portare realmente dei buoni risultati. I ritardi sono notevoli e a noi risultano poche le trasformazioni dei tirocini in contratti di assunzione. Altra criticità è che la Campania, unica tra le Regioni, scelse qualche anno fa di consentire anche ai Comuni di partecipare a tale misura. Ma attenzione essa diventa un’opportunità nel momento in cui ha uno sbocco, quando è del tutto evidente che un comune non può disporre una stabilizzazione lavorativa dei giovani che hanno usufruito della misura”. L’esponente sindacale si è poi soffermato sulla misura Ricollocami sulla quale la Regione Campania ha investito 20 milioni di euro per il reintegro o la ricollocazione dei lavoratori sospesi o espulsi dai processi produttivi. “Ad oggi, in riferimento ad essa, non ha funzionato il percorso il percorso tirocinio – lavoro, mentre la formazione è diventata la misura stessa. Anche per quanto riguarda i centri per l’impiego siamo ancora in una condizione di grandissima confusione, soprattutto normativa. Il loro personale è in capo alle province mentre le direttive sono di competenza delle regioni. E poi c’è il ruolo della neonata Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro che, insieme ai centri per l’impiego e ai soggetti accreditati privati, concorrono al complesso sistema multilivello che ha lo scopo di garantire a tutti gli utenti i servizi minimi essenziali stabiliti per legge”.
E’ quindi intervenuta l’Assessore Regionale al Lavoro Palmeri che ha evidenziato la strategia messa in atto dalla Campania, attraverso l’attivazione di un pacchetto organico di iniziative in favore dei giovani e dei soggetti svantaggiati volte a migliorare l’offerta formativa e le opportunità occupazionali. “Abbiamo riprogrammato lo strumento Garanzia Giovani. Fino a luglio 2015 l’imprenditore non aveva interesse ad assumere. In Campania “mancava il bonus occupazionale per l’assunzione di giovani NEET (giovani che non lavorano, non studiano e non son impegnati in attività formative). In 18 mesi abbiamo conseguito circa 18mila assunzioni. Mi sono inventato poi “Garanzia over” per aprire le porte del lavoro alle persone dai quarant’anni in su, per cui la Regione paga 800 euro al mese per sei mesi ad ex percettori di ammortizzatori sociali che si reinseriscono nel ciclo produttivo di aziende campane. Ma la vera misura madre è la “Decontribuzione 100%”, che è un incentivo alle imprese che procedono all’assunzione con contratto a tempo indeterminato di persone disoccupate da almeno sei mesi. Questa iniziativa è fondamentale perché gli incentivi alle imprese servono”. L’assessore ha citato anche quegli incentivi alle aziende che assumono giovani in possesso del dottorato di ricerca. Sono state tolte risorse ai tirocini transnazionali perché non prioritari e le risorse così ricavate sono state destinate ad iniziative più mirate. Da due settimane è stato approvato un provvedimento per la creazione dell’osservatorio del mercato del lavoro che avrà la “mission di formulare proposte per lo sviluppo dell’occupazione giovanile, femminile, delle categorie svantaggiate, dei lavoratori a rischio di espulsione e dei lavoratori già espulsi dai cicli produttivi”. La Regione sta ponendo attenzione al rilancio dei 46 centri per l’impiego che hanno in totale 560 dipendenti, la cui attività deve essere rendicontabile.
Analizzate queste ed altre politiche e misure i cittadini giurati nella seconda sessione, prevista il 6 aprile, dovranno farne un’attenta valutazione ed offrire opportuni suggerimenti e proposte all’istituzione regionale.