Le seguenti linee unitarie, valide per le Diocesi della Campania, su alcuni aspetti della celebrazione dei sacramenti in tempo di emergenza sanitaria presuppongono una “lettura sapienziale” del tempo che stiamo vivendo e che noi vescovi vi proporremo in un prossimo incontro.
In continuità con le linee già consegnate nel “Messaggio ai sacerdoti” del 13 maggio u.s., disponiamo quanto segue:
1. Celebrazione delle Prime Comunioni
Si dà la possibilità di celebrare le Prime Comunioni nel nuovo anno pastorale, a condizione che sia premesso un congruo tempo di catechesi. La celebrazione avvenga secondo le prescrizioni sanitarie vigenti e, preferibilmente, a piccoli gruppi.
2. Celebrazione delle Cresime
La Celebrazione delle Cresime rimane temporaneamente sospesa secondo l’attuale Protocollo tra Governo e CEI. Si chiederà alla CEI di farne oggetto di riflessione nel tavolo di lavoro con il Governo.
3. Richiesta di celebrazione dei Matrimoni di domenica o in luoghi diversi dall’aula liturgica Con riferimento ad alcune richieste in tal senso, i vescovi dispongono che, nelle Diocesi dove il sacramento del matrimonio non si celebra di domenica, tale norma continua ad essere in vigore. Non è consentita la celebrazione del matrimonio in luoghi diversi dall’aula liturgica sua propria, secondo la norma del Codice di Diritto Canonico.
4. Processioni e feste patronali
In attesa di una interpretazione più soddisfacente del recente Decreto (11 giugno 2020) del Ministero sulle “modalità di svolgimento delle processioni religiose”, soprattutto in ordine alla sicurezza sanitaria e all’attribuzione delle responsabilità, si conferma quanto già stabilito, e cioè:
«Le processioni e feste patronali, per altro già non consentite dalle attuali prescrizioni del Governo, siano sospese fino a nuove disposizioni. Rientrano in tale provvedimento anche quelle manifestazioni che prevedano, pur senza il concorso di popolo, il portare la statua del santo per le strade. Il divieto delle feste patronali è motivato anche dalla drammatica crisi sociale seguita all’emergenza sanitaria: non sarebbe tollerabile assistere a feste utilizzando le offerte della gente mentre aumentano i poveri».
5. Celebrazione dei battesimi e padrini non cresimati
Gli aspiranti padrini non cresimati non possono fungere da padrini (can 874). Si prenda in considerazione quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico (can. 872): «Al battezzando, per quanto è possibile, venga dato un padrino».
Pompei, 16 giugno 2020
I vescovi della Conferenza Episcopale Campana