Il messaggio di Papa Francesco per la prossima giornata missionaria mondiale, che si celebrerà il 18 ottobre prossimo si inserisce nella scia del mese missionario straordinario che abbiamo celebrato lo scorso anno, ma tiene anche conto in modo significativo del contesto storico che stiamo vivendo con le fatiche e le sofferenze provocate dalla pandemia da Covid-19. Il messaggio si caratterizza per una forte spinta vocazionale, ispirandosi alla chiamata del profeta Isaia: “Chi manderò?”, chiede Dio. “Eccomi, manda me” è la risposta di Isaia e vuole essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere “battezzati e inviati”. In particolare, la vocazione missionaria si caratterizza nel portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’amore di Dio per tutta l’umanità: “Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv 19,26-27)”. Manifestiamo questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”. “…Siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condizione – scrive il Papa – dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri”. Papa Francesco ci ricorda anche che la giornata missionaria è una giornata di comunione nella preghiera e di solidarietà con le giovani Chiese, che non hanno ancora raggiunto una propria autonomia, e con le Chiese dei paesi più poveri del mondo.
Tutto il materiale per il mese missionario, si può ritirare presso l’ufficio missionario, palazzo arcivescovile di Benevento in piazza Orsini 27, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 12.30 ( gentilmente far precedere una telefonata al direttore dell’ufficio missionario mons. Aurelio Capone o al vice don Ivan Bosco). Si ringrazia per la fattiva collaborazione all’evangelizzazione dei popoli e ci affidiamo alla protezione dei santi patroni delle missioni: San Francesco Saverio e Santa Teresa di Gesù bambino, con la cui memoria liturgica si dà inizia al mese missionario.
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